In Italia, non è obbligatorio segnalare la presenza di sistemi di allarme con cartelli. Tuttavia, è una buona pratica farlo per diversi motivi.
Innanzitutto, i cartelli possono fungere da deterrente per i ladri. I ladri sono meno propensi a tentare di rubare in una casa che è segnalata come protetta da un sistema di allarme.
In secondo luogo, i cartelli possono aiutare le forze dell'ordine a identificare la casa in caso di allarme. Se la polizia riceve una segnalazione di un allarme antifurto, può facilmente identificare la casa segnalata e intervenire più rapidamente.
In terzo luogo, i cartelli possono aiutare i vicini a essere più attenti alla sicurezza della propria casa. Se i vicini sanno che una casa è protetta da un sistema di allarme, sono più propensi a segnalare eventuali attività sospette.
Cosa deve contenere un cartello che segnali la presenza di un sistema di allarme?
I cartelli di segnalazione dei sistemi di allarme devono essere chiaramente visibili e ben leggibili. Devono includere il simbolo di un allarme antifurto e il messaggio "Allarme antifurto".
Dove deve essere posizionato il cartello che segnali la presenza di un sistema di allarme?
Possono essere posizionati sui muri esterni della casa, sulle porte d'ingresso o sulle finestre. È importante che siano visibili da tutte le direzioni e che siano fissati in modo da non poter essere facilmente rimossi o oscurati.
Il discorso cambia se il sistema di allarme, oltre ai sensori, prevede l’utilizzo di telecamere che registrano le immagini. In tal caso la normativa vigente in materia di protezione dei dati prescrive che l’interessato venga informato della presenza di sistemi di registrazione audio/video mediante segnaletica conforme alle nuove linee guida.
Cosa rischia chi non espone i cartelli di videosorveglianza?
La videosorveglianza e tutte le attività che ne derivano sono lecite a patto che il titolare del trattamento dei dati informi l’interessato della presenza di apparecchiature di un impianto audio visivo e della possibilità di essere registrato con una segnaletica redatta secondo le nuove linee guida.
In assenza di comunicazioni l’interessato può supporre che non sia prevista attività di registrazione delle immagini ma solo il monitoraggio in tempo reale.
L’attività di registrazione è consentita dalla legge a condizione che le immagini vengano conservate per massimo 72 ore. In tutti i casi in cui c’è necessità di allungare il periodo di conservazione, bisogna farne richiesta con opportuna argomentazione delle ragioni.
Chi non segnala adeguatamente la presenza di un impianto audio visivo è punito con sanzione amministrativa, il cui importo varia da un minimo di € 2.500,00 fino a un massimo di € 36.000,00.
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